Non solo eventi ma anche la possibilità di conoscere luoghi e tradizioni di paesi che sono tanto vicino al nostro. Ogni 15 giorni vi proponiamo un borgo della Campania, descrivendone le caratteristiche, le tradizioni, la gastronomia. Il primo appuntamento è dedicato al comune di Atrani, un piccolo paese di 855 abitanti della provincia di Salerno. Fa parte del club dei borghi più belli d'Italia. Atrani è il più piccolo comune dell'Italia Meridionale per estensione territoriale e secondo solo a Fiera di Primiero, in tutta Italia. Per l’ incantevole bellezza dei vicoletti, degli archi, dei cortili, delle piazzette, delle caratteristiche “scalinatelle”, delle abitazioni, poste l’una sull’altra, per l’atmosfera suggestiva della sera, quando le luci sono accese, Atrani è stato più volte adoperato come set cinematografico per film e spot pubblicitari entrando a far parte dei borghi più belli d’Italia. Atrani, a soli 700 metri dalla più nota Amalfi, è l'unico paese della Costiera a conservare intatto il suo antico carattere di piccolo borgo di pescatori. Le prime case si affacciano direttamente sulla spiaggia, per poi raccogliersi intorno alla piazzetta con la chiesa del San Salvatore e la fontana di pietra, salgono, infine, verso la valle e si arrampicano lungo le pendici rocciose della collina, attraversate dai giardini e dalle coltivazioni di limoni. Ad Atrani è possibile visitare la Chiesa di San Salvatore De’ Birecto, costruita nel X sec. La chiesa dell'immacolata, la Chiesa di San Michele Arcangelo ed infine la Chiesa della Madonna del Carmine costruita nel 1601. Se andate ad Atrani non potete non visitare la grotta, dove si narra si sia rifugiato Masaniello, braccato dai soldati del vicerè di Napoli. Storicamente accertato, invece, che la casa poco distante apparteneva alla famiglia materna di Masaniello, che quindi era per metà atranese. Ed infine la Grotta dei Santi,una piccola cavità naturale, che si apre su di un terrazzamento coltivato a limoni, dal perimetro di un quadrilatero irregolare e dalle pareti decorate da affreschi in stile bizantino, risalenti al XII sec. e raffiguranti i 4 Evangelisti. Tale grotta è quello che rimane del Monastero benedettino maschile dei SS. Quirico e Giulitta, fondato nel 986 dall’Arcivescovo Leone I.